Le sue ricerche sulle superfici di Riemann hanno rivoluzionato la geometria moderna e influenzato profondamente la matematica pura.

Maryam Mirzakhani non immaginava che la matematica avrebbe segnato la sua vita. Nata a Teheran nel 1977, da bambina sognava di diventare scrittrice. Ma con il tempo emerse un talento raro e luminoso per i numeri, destinato a cambiarle il futuro. Durante gli anni del liceo, conquistò due medaglie d’oro alle Olimpiadi internazionali della matematica, un’impresa che la proiettò oltre i confini dell’Iran.
Dopo la laurea nella sua città natale, approdò a Harvard per un dottorato, aprendo un nuovo capitolo della sua carriera accademica. Lì affinò le sue ricerche in matematica pura, prima di intraprendere incarichi prestigiosi al Clay Mathematics Institute e all’Università di Princeton. Nel 2008, venne chiamata come professoressa all’Università di Stanford, dove diede un contributo decisivo agli studi sulle superfici di Riemann e sulla geometria dello spazio dei moduli.
Una medaglia che ha fatto la storia
Nel 2014, Maryam Mirzakhani divenne la prima – e finora unica – donna a ricevere la medaglia Fields, il massimo riconoscimento mondiale per i matematici sotto i 40 anni. «È un grande onore. Spero che questo incoraggi giovani scienziate e matematiche donne. Sono sicura che nei prossimi anni molte altre donne vinceranno questo tipo di premi», disse nel giorno della premiazione.
Dal 1936, anno in cui il premio fu istituito, la medaglia Fields è stata conferita ogni quattro anni a un numero limitato di matematici, ma mai prima di allora a una donna. L’ingresso di Mirzakhani in questo ristretto pantheon ha segnato una svolta, non solo accademica ma anche culturale.
Dentro la giungla della matematica
Per lei, la matematica era «come perdersi in una giungla, raccogliere tutte le conoscenze a tua disposizione e cercare di usarle per inventarti qualche trucchetto. Con un po’ di fortuna, te la puoi cavare». Un’immagine vivida, che racconta il lato più creativo di una disciplina spesso percepita come fredda o distante.
Il suo campo era complesso, ma la sua mente riusciva a navigare tra concetti astratti con una naturalezza sorprendente. Steven Kerckhoff, suo collega a Stanford, ha ricordato così il suo approccio: «Ciò che la differenzia dagli altri ricercatori era la capacità di mettere insieme pezzi disparati in maniera originale». Nessun segreto o formula magica, solo una visione fuori dal comune e un’intelligenza rara.

Un’eredità che continua a brillare
Maryam Mirzakhani si è spenta il 15 luglio 2017, a soli 40 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo nella comunità scientifica, ma il suo nome continua a vivere come simbolo di eccellenza e speranza.
Nel giorno del suo ricordo, Radio 3 Scienza le ha dedicato una puntata speciale con la partecipazione di Elisabetta Strickland, docente di Algebra all’Università di Roma Tor Vergata e membro della commissione “Donne in matematica” della Società Matematica Europea. Un omaggio doveroso a una mente brillante che ha lasciato un segno indelebile nel mondo della scienza.