Nella baia di Commonwealth le raffiche sfiorano i 322 km/h, rendendo l’Antartide uno dei luoghi più ostili e affascinanti.

Con l’arrivo imminente dell’inverno, il clima si prepara a cambiare volto: dopo settimane di temperature insolitamente miti, il freddo tornerà a imporsi con decisione. I termometri scenderanno facilmente sotto lo zero, riportando il gelo in molte regioni. Ma anche le giornate più fredde del nostro inverno non reggono il confronto con ciò che avviene in uno dei luoghi più estremi del pianeta, dove il freddo si trasforma in un’esperienza al limite della sopravvivenza. La domanda sorge spontanea: qual è il posto più freddo della Terra?
Gli scienziati alla scoperta del “cuore gelido” del pianeta
La risposta a questa domanda ha impegnato per anni gli scienziati, in particolare gli astronomi della University of New South Wales. Servendosi di un imponente archivio di dati raccolti via satellite e tramite stazioni meteorologiche a terra, i ricercatori sono riusciti a localizzare un luogo sorprendente: il punto più gelido del globo coincide anche con quello più secco e calmo. Una combinazione rara, che ha attirato l’interesse non solo dei climatologi ma anche degli astronomi.
Ridge A: dove il silenzio è assoluto e il freddo tocca i -70°C
“Si tratta di una località cui è stato dato il nome di ‘Ridge A’”, spiega il meteorologo Rino Cutuli. “Siamo sull’altopiano dell’Antartide, a ben 4.053 metri di altezza. Qui la temperatura media invernale è di –70°C. Sì, avete capito bene: 70 gradi sotto zero! L’aria, inoltre, in questo luogo è assolutamente calma, priva cioè di tutte quelle turbolenze atmosferiche che si ritrovano negli altri luoghi della Terra. Ecco, quindi, che Ridge A rappresenta il punto migliore al mondo per l’osservazione delle stelle”. La calma atmosferica e l’assenza di umidità rendono Ridge A un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, ideale per la ricerca scientifica.

Antartide estrema: dai -89,2°C ai venti più violenti
Ma il primato della temperatura più bassa mai registrata spetta a un’altra località, sempre nel cuore dell’Antartide. “Il record – prosegue l’esperto – spetta a Vostok: il 21 luglio del 1983, nel cuore dell’inverno australe, il termometro scese fino a -89,2°C”. A completare il quadro estremo del continente, anche il vento si fa protagonista: nella zona di Commonwealth Bay sono state misurate raffiche che hanno raggiunto i 322 km/h. Numeri che confermano l’Antartide come teatro di alcuni dei fenomeni atmosferici più estremi mai osservati sul pianeta.