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Grandine sempre più estrema: perché colpisce l’Europa

Grandine sempre più estrema: perché colpisce l’Europa
Photo by Hans – Pixabay
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I chicchi di ghiaccio crescono nei cumulonembi fino a 12 km d’altezza, spinti da correnti ascensionali che superano i 100 km/h.

Grandine sempre più estrema: perché colpisce l’Europa
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Sempre più cittadini europei, italiani compresi, si trovano a fronteggiare un fenomeno atmosferico che un tempo era sporadico e localizzato: la grandine. Negli ultimi anni, le grandinate sono diventate più frequenti e intense, con chicchi di ghiaccio sempre più grandi e dannosi. Ma cosa accade esattamente nei cieli quando una nube si trasforma in una fabbrica di ghiaccio?

Per capirlo bisogna guardare ai cumulonembi, le grandi nubi temporalesche a sviluppo verticale, capaci di raggiungere anche i 10-12 km di altezza. Nella fase più attiva assumono una forma a incudine, segno della loro forza esplosiva. È al loro interno che si compie il processo di formazione della grandine, un meccanismo affascinante e complesso, alimentato da dinamiche violente.

L’ascesa glaciale: il viaggio dei chicchi nei cieli

La formazione della grandine comincia quando correnti ascensionali molto intense, spesso superiori ai 100 km/h, sollevano le gocce d’acqua verso le regioni più fredde del cumulonembo. A quelle altitudini, la temperatura scende ben sotto lo zero. È qui che le gocce, pur essendo ancora liquide, si raffreddano fino a diventare acqua sopraffusa.

Queste gocce si raccolgono attorno a nuclei di condensazione (particelle di polvere o sabbia presenti nell’atmosfera) dando origine al graupel, un minuscolo cristallo di ghiaccio. Man mano che viene trasportato verso l’alto, questo piccolo nucleo ghiacciato cresce, accumulando strati di goccioline sopraffuse o altri cristalli di ghiaccio. Il processo può durare anche 30 minuti, durante i quali il chicco compie salite e discese all’interno della nube, ingrandendosi a ogni passaggio.

Il salto nel vuoto: quando la grandine precipita

Il viaggio ascensionale termina quando la massa del chicco supera la forza della corrente che lo sostiene. A quel punto, viene trascinato verso il basso da una corrente fredda discensionale e cade a terra. Anche se gli strati bassi dell’atmosfera sono sopra lo zero, la velocità di caduta impedisce al ghiaccio di sciogliersi completamente, specialmente se il chicco è di grandi dimensioni.

Una curiosità spesso ignorata: i chicchi di grandine hanno una struttura a cipolla, con strati alternati opachi e trasparenti. Gli strati opachi si formano per il congelamento immediato delle goccioline, mentre quelli trasparenti derivano da un ghiacciamento più lento durante i passaggi attraverso le zone più calde della nube.

Durata, danni e difesa: il volto moderno della grandine

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Le grandinate, per quanto spettacolari e violente, durano in media 10 minuti e colpiscono aree piuttosto circoscritte, solitamente tra i 5 e i 10 km². Tuttavia, negli ultimi anni, l’aumento delle temperature e l’energia accumulata nell’atmosfera hanno reso questi episodi più frequenti e distruttivi. Le dimensioni dei chicchi possono superare i 5 cm, trasformando ogni impatto in una potenziale minaccia per raccolti, veicoli e strutture.

Cosa fare per proteggersi? Sebbene non esistano soluzioni perfette, reti antigrandine, coperture mobili e sistemi di allerta meteorologica possono aiutare a limitare i danni. Ma resta una verità difficile da ignorare: la grandine non è più un’eccezione, ma un sintomo del nuovo volto del clima europeo.