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Sette verità sorprendenti sul girasole: non è solo un fiore estivo

Sette verità sorprendenti sul girasole: non è solo un fiore estivo
Photo by Uschi_Du – Pixabay
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Non tutti sanno che i girasoli possono crescere nello spazio, aiutano a ripulire i suoli contaminati e non seguono sempre il sole. Ecco cosa rivela davvero la scienza su questi affascinanti “giganti gialli”.

Sette verità sorprendenti sul girasole: non è solo un fiore estivo
Photo by Uschi_Du – Pixabay

La celebre immagine del girasole che segue il sole da est a ovest durante il giorno è vera… ma solo in parte. Questo comportamento, noto come eliotropismo, riguarda esclusivamente le piante giovani, prima della fioritura. I boccioli si muovono seguendo la traiettoria solare, mentre di notte si ri-orientano verso est per “prepararsi” al giorno successivo.

1. Non seguono sempre il sole: solo da giovani

Una volta maturato il fiore, però, questo cessa di muoversi e resta stabilmente orientato verso est. Questa posizione fissa ha una funzione biologica: aiuta la pianta a riscaldarsi più in fretta al mattino, attirando più impollinatori e migliorando la probabilità di riproduzione.

2. Un girasole non è un fiore singolo

Quello che sembra un grande fiore giallo è in realtà una complessa infiorescenza, formata da centinaia o migliaia di piccoli fiori detti flosculi. I fiori centrali, disposti secondo la successione di Fibonacci, producono i semi; quelli esterni formano i “petali” che conosciamo.

Questo capolavoro di ingegneria naturale non solo ottimizza l’impollinazione, ma rappresenta anche un esempio straordinario di geometria presente in natura, molto studiato da botanici e matematici.

3. Possono ripulire i suoli contaminati

I girasoli sono utilizzati nella tecnica del fitorisanamento, che impiega le piante per assorbire inquinanti dal suolo. Dopo i disastri nucleari di Chernobyl e Fukushima, furono piantati in grandi quantità per rimuovere radionuclidi e metalli pesanti.

Le radici di girasole assorbono sostanze tossiche, migliorando la qualità del terreno e contribuendo al recupero ambientale. Non solo belli, dunque, ma anche alleati verdi dell’ecologia.

4. L’olio di semi di girasole non è dannoso

Nonostante alcuni contenuti virali abbiano dipinto l’olio di girasole come pericoloso o infiammatorio, non esistono prove scientifiche a sostegno di queste affermazioni. Anzi, se consumato con moderazione, l’olio di semi di girasole può far parte di una dieta equilibrata.

È ricco di acidi grassi insaturi, vitamina E e ha un buon profilo lipidico. I rischi sorgono solo in caso di consumo eccessivo o utilizzo scorretto, come la frittura prolungata ad alte temperature.

5. Hanno viaggiato nello spazio

Nel 2012, l’astronauta Don Pettit coltivò girasoli a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, osservando come si adattassero alla microgravità. L’esperimento ha fornito dati preziosi per le future coltivazioni spaziali e dimostrato che una pianta terrestre può crescere anche in condizioni estreme.

Le immagini della crescita furono condivise pubblicamente, suscitando grande interesse tra scienziati, appassionati di botanica e curiosi di tutto il mondo.

6. Esistono varietà ipoallergeniche

Chi soffre di allergie al polline può comunque godere della bellezza dei girasoli: esistono varietà ornamentali selezionate per essere prive di polline. Sono ideali per l’uso in interni, in eventi come matrimoni o cerimonie, e non rilasciano particelle allergeniche nell’aria.

Inoltre, durano più a lungo in vaso e mantengono intatta la loro forma, rendendole molto apprezzate anche nel settore florovivaistico professionale.

7. Sono originari del Nord America, non del Mediterraneo

Contrariamente a quanto si pensa, il girasole non è originario dell’Europa, ma del Nord America. Era coltivato già oltre 3.000 anni fa dalle popolazioni indigene, che ne sfruttavano semi e fiori per scopi alimentari, medicinali, rituali e decorativi.

Arrivò in Europa solo nel XVI secolo, grazie agli esploratori spagnoli. Da allora si è diffuso ovunque, diventando un simbolo dell’estate e una risorsa preziosa per l’agricoltura e l’industria alimentare.