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Cicloni, uragani e tornado: cosa sono, come si formano e quali danni provocano

Cicloni, uragani e tornado: cosa sono, come si formano e quali danni provocano
Photo by WikiImages – Pixabay
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Dal moto vorticoso dei cicloni tropicali ai tornado americani, ecco come nascono questi fenomeni estremi, come si classificano e quali pericoli rappresentano.

Cicloni, uragani e tornado: cosa sono, come si formano e quali danni provocano
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Il termine ciclone indica un vortice atmosferico di grandi dimensioni, generato da un centro di bassa pressione, attorno al quale ruotano masse d’aria con movimento antiorario nell’emisfero nord e orario nell’emisfero sud, a causa dell’effetto Coriolis legato alla rotazione terrestre.

La formazione di un ciclone è legata a un insieme di fenomeni atmosferici innescati dal riscaldamento delle zone equatoriali, dove si formano aree di bassa pressione che attraggono l’aria circostante. I venti, seguendo un moto a spirale, danno vita a un vortice rotante, che può trasformarsi in ciclone tropicale o extra-tropicale, a seconda dell’origine e della struttura.

Uragani, tifoni e tempeste tropicali: le differenze

I cicloni tropicali sono i più intensi e distruttivi. Si formano sugli oceani in prossimità dell’equatore e prendono nomi diversi in base alla zona geografica:

  • Uragani in America (Hurricane)
  • Tifoni in Asia (Typhoon)
  • Willy-willy in Australia
  • Baguyo nelle Filippine

Finché i venti restano sotto i 119 km/h, si parla di tempesta tropicale. Oltre questa soglia, il fenomeno viene classificato come uragano, secondo la Scala Saffir-Simpson, che lo suddivide in cinque categorie sulla base della velocità del vento e degli effetti associati. Ecco una sintesi:

  • Categoria 1 (119–153 km/h): danni leggeri e inondazioni contenute
  • Categoria 2 (154–177 km/h): danni a strutture leggere e rischio per le aree costiere
  • Categoria 3 (178–208 km/h): gravi danni e inondazioni fino a 4 metri
  • Categoria 4 (209–251 km/h): crolli parziali e inondazioni fino a 6 metri
  • Categoria 5 (oltre 252 km/h): danni catastrofici, crolli totali e evacuazioni di massa

Tornado: quando il vento si concentra in pochi metri

Diversi dai cicloni per dimensioni e dinamica, i tornado sono vortici d’aria estremamente violenti ma localizzati, simili alle trombe d’aria che talvolta si verificano anche in Europa. La loro area di azione è molto limitata – da pochi metri fino a qualche centinaio di metri quadrati – ma la loro intensità può essere devastante.

I tornado si formano quando masse d’aria calda e umida si scontrano con correnti fredde e secche, generando un’instabilità verticale che può trasformarsi in un vortice. Sono particolarmente frequenti negli Stati Uniti centrali e in Messico, e si muovono a circa 50 km/h, colpendo con forza per pochi secondi, ma lasciando dietro di sé danni localizzati e spesso gravi.

Fenomeni intensi e in crescita: cosa aspettarci in futuro

Cicloni, uragani e tornado sono eventi naturali legati all’atmosfera terrestre, ma la loro frequenza e intensità stanno aumentando con i cambiamenti climatici in atto. Le acque oceaniche più calde forniscono energia extra ai cicloni tropicali, rendendoli più potenti e più duraturi.

Le previsioni meteo sempre più accurate e i sistemi di allerta precoce aiutano a limitare i danni, ma la conoscenza di questi fenomeni resta fondamentale per capire i rischi a cui siamo esposti e adottare misure di prevenzione efficaci.