Lo scienziato critica Trump e il ritiro dagli accordi sul clima, sottolineando l’urgenza di azioni concrete contro il riscaldamento globale.

Stephen Hawking non lasciò spazio a dubbi. In un’intervista rilasciata alla BBC, lo scienziato mise in guardia sull’urgenza di affrontare il cambiamento climatico. Secondo lui, l’umanità è sul filo del rasoio: se non si agisce immediatamente, la crisi ambientale potrebbe diventare irreversibile. “Siamo vicini al punto di non ritorno”, dichiarò senza mezzi termini. E il suo monito fu chiaro: senza interventi decisi, la Terra potrebbe finire per assomigliare a Venere, con temperature roventi fino a 250 gradi e piogge acide. Non risparmiò critiche neppure alla politica di Donald Trump, accusandolo di aver accelerato il declino planetario con il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul clima di Parigi.
Venere: un passato simile al nostro, un presente infernale
Una volta, anche Venere poteva somigliare alla Terra. Secondo alcuni studi, il pianeta gemello avrebbe avuto condizioni iniziali compatibili con la vita: temperature miti e forse acqua in superficie. Ma oggi quel mondo è completamente diverso. Avvolto da un’atmosfera densa e tossica, Venere registra temperature che raggiungono i 500 gradi Celsius. Le sue nubi, cariche di acido solforico, impediscono alla luce solare di disperdersi, creando un effetto serra estremo. Per questo motivo, gli scienziati guardano a Venere come a un avvertimento cosmico: ciò che è accaduto lì potrebbe, in condizioni simili, accadere anche qui.
Riscaldamento globale: la corsa contro il tempo
I dati parlano chiaro. Di mese in mese, anno dopo anno, le anomalie termiche globali indicano che il riscaldamento della Terra sta accelerando. La concentrazione di CO₂ nell’atmosfera continua a crescere, spingendo il clima verso scenari sempre più estremi. E se questo trend non verrà invertito, le condizioni che hanno trasformato Venere in un inferno potrebbero ripetersi sul nostro pianeta. Un’ipotesi che Hawking riteneva tutt’altro che remota. “Se vogliamo fermarlo, dobbiamo farlo ora”, disse con urgenza, chiamando alla responsabilità governi e cittadini.

Il futuro del pianeta è nelle nostre mani
Non si tratta di fantascienza, ma di una prospettiva scientificamente fondata. Il parallelo con Venere è più di una suggestione: è un invito ad agire prima che sia troppo tardi. Il cambiamento climatico non è una minaccia lontana, è già in atto. E la sua progressione potrebbe rendere la Terra invivibile nel giro di qualche generazione. Le parole di Hawking continuano a riecheggiare, più attuali che mai. Davvero vogliamo aspettare di vedere le piogge acide per renderci conto che il tempo per agire è già scaduto?