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Il clima si surriscalda: responsabilità alle aziende fossili

Il clima si surriscalda: responsabilità alle aziende fossili
Photo by geralt – Pixabay
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La ricerca apre la strada a possibili cause legali contro le Big 88 per i danni causati dagli incendi nel Canada e negli USA occidentali.

Il clima si surriscalda: responsabilità alle aziende fossili
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Un nuovo studio sul cambiamento climatico ha tracciato un collegamento diretto tra le emissioni delle principali compagnie fossili globali e l’incremento degli incendi che devastano ogni anno il sud-ovest del Canada e gli Stati Uniti occidentali. Il focus è su 88 aziende – tra cui due italiane – attive nell’estrazione e trasformazione di combustibili fossili. I ricercatori hanno identificato un nesso chiave: il “deficit di pressione di vapore” (VPD), parametro climatico che influenza la quantità di umidità trattenuta da suolo e vegetazione. In altre parole, più la temperatura aumenta a causa delle emissioni, più la terra si secca. E dove c’è secchezza, c’è combustibile per gli incendi.

Il ruolo del VPD: meno umidità, più incendi

Il VPD rappresenta la capacità dell’aria di assorbire acqua dalle piante e dal suolo. Quando l’aria si scalda, la pressione di vapore saturo cresce, aumentando l’evapotraspirazione e privando la vegetazione dell’umidità necessaria. Questo processo rende i territori più vulnerabili agli incendi. Lo studio ha confrontato i dati storici del VPD tra il 1900 e il 2021: da un lato, i modelli climatici mostrano una crescita costante del parametro; dall’altro, l’impatto delle emissioni delle Big 88 rivela un’impennata esponenziale. Una correlazione che non lascia spazio a dubbi sull’influenza industriale nell’escalation degli incendi.

Un terzo delle aree bruciate riconducibile alle Big 88

Quantificando l’impatto delle emissioni – soprattutto di CO₂ e metano – lo studio ha stimato che oltre il 37% delle aree colpite da incendi forestali tra il 1986 e il 2021 nel nord-ovest del continente americano è riconducibile alle attività delle 88 aziende esaminate. Si parla di circa 8 milioni di ettari, pari alla superficie dell’intera Repubblica Ceca. La relazione tra l’aumento del VPD e l’estensione degli incendi risulta non solo diretta, ma anche crescente: al crescere del parametro climatico, aumenta in modo esponenziale la superficie bruciata.

Verso la responsabilizzazione delle grandi aziende

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Kristina Dahl, a capo del team di ricerca, ha sottolineato come questi incendi siano diventati più estesi, duraturi e intensi. Ma il punto centrale dello studio è un altro: identificare i responsabili economici dietro ai danni ambientali. Finora, i costi della ricostruzione post-incendi sono stati coperti per lo più dalla spesa pubblica. Con questo nuovo quadro scientifico, le comunità colpite potrebbero avere finalmente strumenti solidi per intentare cause legali contro le aziende fossili. E, forse, per ribaltare la narrativa che scarica sulle scelte individuali la colpa di una crisi prodotta da decenni di inquinamento sistemico.