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La Luna piena rovina il sonno? Lo studio svizzero che riapre il dibattito

La Luna piena rovina il sonno? Lo studio svizzero che riapre il dibattito
Photo by Pexels – Pixabay
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Un esperimento scientifico rispolverato dopo anni riaccende l’interesse sul misterioso legame tra cicli lunari e insonnia. I risultati sorprendono anche i ricercatori.

La Luna piena rovina il sonno? Lo studio svizzero che riapre il dibattito
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Licantropi, vampiri, nascite improvvise… e ora anche le notti in bianco. La Luna piena continua ad alimentare miti, ma stavolta a fare notizia è un dato che ha poco a che fare con le leggende: potrebbe disturbare davvero il sonno umano, anche in assenza di luce diretta. Lo suggerisce uno studio dell’Università di Basilea che ha rianalizzato dati raccolti in un vecchio esperimento condotto su 33 volontari. I partecipanti avevano dormito per 64 notti in un ambiente completamente schermato dalla luce naturale, permettendo agli scienziati di misurare i parametri del sonno in condizioni altamente controllate.

A distanza di anni, il ricercatore Christian Cajochen ha avuto l’intuizione di esaminare quei dati da una nuova prospettiva: quale effetto aveva la fase lunare sul sonno, anche senza alcun riferimento visivo al cielo notturno?

Dati curiosi da un esperimento inconsueto

I risultati hanno sollevato più di un sopracciglio. Nelle notti a ridosso della Luna piena, i soggetti mostravano una riduzione del sonno profondo del 30%, livelli più bassi di melatonina e una maggiore difficoltà ad addormentarsi. In media, impiegavano 5 minuti in più per prendere sonno e dormivano circa 20 minuti in meno rispetto agli altri. Anche la qualità percepita del riposo risultava peggiore, con un calo medio del 15%.

E tutto questo in assenza di luce lunare. Il che esclude una delle spiegazioni più semplici: non è la luminosità della Luna a disturbare il sonno, ma forse un meccanismo più profondo, inscritto nei nostri ritmi biologici.

Un orologio nascosto dentro di noi?

Cajochen, uno degli autori dello studio, ha avanzato un’ipotesi affascinante: oltre al ben noto ritmo circadiano di 24 ore, potremmo avere anche un “orologio lunare” interno, ancora sconosciuto ma capace di rispondere ai cicli del nostro satellite. «Forse il cervello ha anche un ritmo circalunare», ha suggerito il ricercatore, «ma semplicemente non lo riconosciamo ancora».

È presto per trarre conclusioni. Lo stesso team svizzero sottolinea che lo studio non era stato progettato per indagare le fasi lunari, e che il campione di soggetti era piuttosto limitato. Tuttavia, gli scienziati hanno escluso altri potenziali fattori confondenti, come il ciclo mestruale o l’influenza della luce naturale.

Ricerche future e nuovi misteri da esplorare

Lo studio riapre una questione che la scienza aveva accantonato per anni: può la Luna influenzare direttamente la nostra biologia, al di là della sua luce? I dati non bastano a confermare un nesso causale, ma pongono le basi per ulteriori ricerche. Del resto, se anche le maree e i cicli riproduttivi di molte specie sono sensibili al nostro satellite, perché l’uomo dovrebbe essere immune?

Il fascino della Luna resta intatto, così come i suoi enigmi. E forse, la prossima volta che faticheremo a dormire durante una notte di plenilunio, potremo smettere di pensare che sia solo suggestione.