Un’affascinante ipotesi sul clima lunare durante la pandemia è stata smentita da una nuova analisi scientifica.

Durante il periodo di lockdown globale imposto dalla pandemia di COVID-19, alcune ricerche avevano avanzato un’idea curiosa: la riduzione delle attività umane avrebbe influenzato la temperatura della superficie lunare. In particolare, uno studio pubblicato nel 2024 sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society sosteneva che, nei mesi di aprile e maggio 2020, le temperature notturne della Luna — sul lato rivolto verso la Terra — si fossero abbassate di 8-10 °C. La spiegazione proposta? Una diminuzione della radiazione terrestre riflessa, causata dal calo delle emissioni inquinanti durante il confinamento.
Radiazione terrestre e freddo lunare
La teoria si basava su un elemento ben noto agli scienziati: durante la notte lunare, una delle poche fonti di energia per il nostro satellite è il calore irradiato dalla Terra. In condizioni normali, questo flusso di energia contribuisce a mitigare il gelo della superficie lunare. Ma nel 2020, con la brusca riduzione delle emissioni antropiche e l’abbassamento dell’inquinamento atmosferico, si ipotizzava che anche questo contributo termico potesse essere diminuito, provocando un raffreddamento visibile.
Lo studio che cambia le carte in tavola
Ma la scienza si aggiorna, e con essa anche le ipotesi. Una nuova analisi condotta nel 2025 da ricercatori della Missouri University of Science and Technology e dell’Università delle Indie Occidentali ha rivisto criticamente i dati. Utilizzando gli stessi strumenti e dataset dello studio precedente, gli scienziati hanno concluso che il raffreddamento osservato non sarebbe legato al lockdown, ma rappresenterebbe invece una variazione ciclica, parte di un fenomeno biennale iniziato nel 2019. «Anche se durante la notte lunare è possibile che la radiazione terrestre abbia un effetto minimo, è improbabile che l’impatto sia misurabile o significativo», ha spiegato il professor William Schonberg.
La Luna resta (per ora) indifferente all’uomo
L’idea che l’attività umana possa influenzare addirittura le temperature della Luna aveva certamente un fascino tutto suo, ma secondo i dati attuali, la sua superficie resta in gran parte immune alle nostre azioni. La nuova ricerca dimostra quanto sia importante interpretare correttamente le correlazioni apparenti tra eventi terrestri e fenomeni astronomici. Per ora, dunque, il raffreddamento lunare non può essere attribuito al lockdown: la suggestione rimane, ma la conferma scientifica è ancora lontana.