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Valanghe: i cinque tipi da conoscere per capire davvero il pericolo

Valanghe: i cinque tipi da conoscere per capire davvero il pericolo
Photo by _anaposa_ – Pixabay
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Dall’innocua neve fresca alle trappole letali dei lastroni: le valanghe non sono tutte uguali. Ecco come si classificano e perché è fondamentale saperle riconoscere.

Valanghe: i cinque tipi da conoscere per capire davvero il pericolo
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Secondo l’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe di Davos, in Svizzera, esistono cinque principali tipologie di valanghe. Ciascuna ha caratteristiche, cause e livelli di pericolosità differenti. Capire come si formano può fare la differenza tra una semplice escursione invernale e un rischio mortale. Soprattutto in un contesto come quello attuale, con le Alpi che registrano i livelli di innevamento più bassi degli ultimi 600 anni, l’attenzione verso la sicurezza in montagna è più che mai necessaria.

Valanghe a debole coesione: lo scivolamento della neve fresca

Questo tipo di valanga è tra i più comuni, specialmente dopo abbondanti nevicate o durante un brusco rialzo termico. Si tratta dello scivolamento di neve poco compatta, che si stacca facilmente dal pendio e trascina con sé altra neve lungo il percorso. Sebbene spesso considerate meno pericolose, possono diventare insidiose in presenza di forti accumuli o su pendenze elevate.

Valanghe da scivolamento: quando la base perde attrito

In questo caso, l’intero manto nevoso si stacca dal suolo, scivolando come un’unica massa. Il distacco avviene su superfici lisce, come prati erbosi o rocce, quando lo strato inferiore della neve si inumidisce e perde aderenza. Le condizioni ideali per questo fenomeno si verificano in giornate con temperature sopra lo zero o dopo piogge intense, che infiltrano l’acqua fino alla base.

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Valanghe bagnate: effetto dell’acqua nel manto nevoso

Il nome dice tutto. Le valanghe bagnate si formano quando l’acqua, proveniente da piogge o da un forte innalzamento delle temperature, penetra nel manto nevoso rendendolo pesante e instabile. Questo tipo di valanga è particolarmente insidioso perché si muove lentamente, ma con una forza distruttiva notevole, in grado di spazzare via tutto ciò che incontra.

Valanghe a lastroni: le più letali

Responsabili di oltre il 90% delle vittime in montagna, le valanghe a lastroni si generano quando uno strato compatto di neve si stacca da un altro più fragile sottostante. Il risultato è un distacco improvviso e violento, con una massa di neve che può raggiungere velocità elevatissime anche in pochi secondi. Pericolose anche quando si presentano in dimensioni ridotte, sono spesso innescate dal passaggio umano, come nel caso delle valanghe dello sciatore.

Valanghe nubiformi: una nuvola di neve e aria

Spesso conseguenti a una valanga a lastroni, le nubiformi si caratterizzano per la miscela di neve e aria che genera una vera e propria nuvola in movimento. Questa tipologia è particolarmente pericolosa perché può raggiungere alte velocità, espandendosi rapidamente e coinvolgendo un’area molto più ampia rispetto al punto iniziale del distacco.