Da cerchio sacro a divinità onnipotente, il Sole ha sempre occupato un ruolo centrale nell’immaginario umano, tra scienza, spiritualità e iconografia.

Fin dall’antichità, il Sole ha suscitato ammirazione e rispetto, al punto da essere rappresentato in forme simboliche ricorrenti in civiltà anche lontanissime tra loro. Gli archeologi hanno ritrovato in tutto il mondo segni solari antichissimi: il più diffuso è un cerchio con un punto al centro, immagine adottata in astronomia, astrologia e alchimia, simbolo del ciclo giornaliero del Sole e della sua centralità cosmica.
Tra i Celti, prendeva la forma di una ruota con una croce al centro, richiamo diretto alle quattro stagioni. In Grecia antica, il Sole cominciò ad assumere forme più stilizzate, con un disco giallo ornato da raggi triangolari: da qui l’origine dell’icona solare moderna.
E poi c’è il triskel celtico, antica rappresentazione del dio solare Bélénos, la cui presenza è testimoniata anche da costruzioni megalitiche orientate in modo da incanalare i raggi solari in momenti chiave dell’anno, come il solstizio. Durante il Medioevo, il Sole si fece immagine guerriera, dipinta con un volto umano sugli scudi, simbolo di potere. Lo stesso simbolismo verrà ripreso più tardi da Luigi XIV, il Re Sole, che ne fece emblema del suo regno e della sua autorità.
Maschile o femminile? Dipende dalla cultura
In molte culture, il Sole è associato al principio maschile. Lo insegna il taoismo, dove il Sole rappresenta lo yang, energia attiva, contrapposta alla Luna, lo yin, simbolo del femminile. Tuttavia, il Sole non è sempre identificato come maschile.
Nello shintoismo giapponese, la dea solare è Amaterasu, sorella del dio lunare Tsukuyomi. E nella mitologia norrena, il Sole è governato da Sól, una dea, mentre la Luna è affidata al fratello Máni. Una dimostrazione di come ogni tradizione culturale plasmi gli astri secondo il proprio sguardo e i propri valori.
Il Sole come divinità centrale
Il Sole non è solo simbolo, ma anche divinità vera e propria in molte religioni antiche. Per i Babilonesi, era Utu, dio del tempo; per i Sumeri, Shamash, divinità della giustizia. Presso gli Aztechi, il Sole era incarnato da Huitzilopochtli, dio della guerra e sovrano assoluto dell’universo.
Nella cultura romana, il Sole si lega ad Apollo, dio della luce, della musica e della bellezza. Nei territori celtici, Bélénos unisce armonia e vitalità.
Anche l’India celebra il Sole nella figura di Surya, il dio-occhio del cielo, raffigurato mentre attraversa il firmamento su un carro di luce trainato da sette cavalli, simbolo dei sette giorni della settimana.
Il Sole egizio: creatore, viaggiatore e guerriero
È forse nella religione egizia che il Sole raggiunge il suo apice simbolico e spirituale. L’astro è qui dio supremo e creatore dell’universo, ma assume tre forme distinte nel corso della giornata:
- Khépri, lo scarabeo, è il Sole che nasce;
- Rê (o Râ), il disco splendente, rappresenta il meriggio;
- Atum, un anziano con bastone, incarna il tramonto.
Ogni sera, il Sole viene inghiottito dalla dea Nut e affronta un viaggio notturno nella barca celeste. Durante questo percorso, deve combattere le forze dell’oscurità, rappresentate dal serpente Apophis. Solo sconfiggendolo, Rê può rinascere all’alba.
Questo eterno ciclo di morte e rinascita simboleggia non solo il passare del tempo, ma anche la speranza di rinascita dopo la morte, fondamento spirituale della visione egizia dell’aldilà.