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Torre di Londra: prigioni, regine decapitate e leggende

Torre di Londra: prigioni, regine decapitate e leggende
Photo by alisonupdyke – Pixabay
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Da Tommaso Moro a Anna Bolena, la Torre racconta il lato più oscuro della monarchia inglese e le sue vittime celebri.

Torre di Londra: prigioni, regine decapitate e leggende
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La Torre di Londra, oggi patrimonio mondiale dell’UNESCO, fu costruita nel 1080 per ordine di Guglielmo il Conquistatore. Dopo la vittoria sulla dinastia anglosassone nella battaglia di Hastings del 1066, il nuovo sovrano normanno volle consolidare il proprio dominio con una fortezza che incutesse timore. La White Tower, nucleo originario del complesso, sorvegliava l’accesso al Tamigi e serviva da monito per scoraggiare ribellioni. Da allora, la Torre non ha mai cessato la sua funzione, adattandosi nel tempo senza mai cadere in rovina. Ancora oggi, la sua imponenza racconta di un passato fatto di potere e controllo, rendendola il luogo più sicuro per custodire i gioielli della Corona.

Il volto oscuro: prigione e luogo di esecuzioni

Più che per la sua funzione difensiva, la Torre di Londra è celebre per il suo lato più cupo: la prigionia. Nel Medioevo, accedere alla torre significava spesso non uscirne vivi. Nemici politici, traditori e persino membri scomodi della famiglia reale vi furono rinchiusi. Tommaso Moro fu imprigionato nel 1534 e poi decapitato, così come Anna Bolena e Catherine Howard, entrambe mogli del re Enrico VIII. In tutto, quattro regine d’Inghilterra conobbero la prigionia tra le sue mura: solo Elisabetta I, reclusa da Maria Tudor, ne uscì viva. Eppure, nonostante la fama sinistra, le esecuzioni capitali all’interno della Torre furono rare: i patiboli principali si trovavano altrove.

Il mistero dei principini e il terrore della tortura

Uno degli episodi più inquietanti riguarda i giovani principi Edward e Richard, figli di Edoardo IV. Rinchiusi nel 1483 durante la Guerra delle Due Rose, scomparvero senza lasciare traccia. Nessuna prova definitiva del loro assassinio fu mai trovata, ma la torre che li ospitava fu ribattezzata Bloody Tower, un nome che parla da sé. Se la sparizione dei principini alimentò leggende e sospetti, la brutalità inflitta ad altri prigionieri è ben documentata: Guy Fawkes, noto per la congiura delle polveri contro re Giacomo I, fu torturato per due giorni prima dell’esecuzione.

Gioielli reali, guardie in divisa e animali esotici

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Con il passare dei secoli, la Torre ha cambiato più volte volto. Divenuta inservibile come fortificazione per via dei cannoni, ha continuato a essere un simbolo del potere britannico. Ospitò la residenza reale, la Zecca di Stato e persino uno zoo con animali esotici, attivo fino al 1835. Dal 1303 conserva i gioielli della Corona, trasferiti qui dopo un furto all’Abbazia di Westminster. Oggi, oltre 23 mila oggetti preziosi tra diamanti e oro sono esposti, sorvegliati ma accessibili ai turisti. A presidiare la Torre ci sono i Beefeaters, le iconiche guardie in uniforme rossa, un tempo custodi del potere, oggi anche guide per i visitatori.