Lo spettacolo delle aurore boreali continua a stupire scienziati e appassionati: non solo affascinano con i loro colori danzanti, ma in certi casi sembrano produrre suoni misteriosi che si percepiscono a terra. Cosa sono davvero questi rumori e da dove provengono?

Le aurore boreali sono uno degli spettacoli naturali più suggestivi offerti dal nostro pianeta. Visibili nelle zone polari, si formano quando particelle cariche provenienti dal Sole interagiscono con il campo magnetico terrestre e con gli strati superiori dell’atmosfera. Questo incontro dà vita a scie luminose, prevalentemente verdi, rosa o viola, che si muovono nel cielo notturno come se fossero vive.
Ma c’è qualcosa che spesso passa inosservato: alcune aurore sembrano produrre anche dei suoni. Chi ha avuto la fortuna di osservarle in contesti particolarmente silenziosi racconta di aver udito sibili, battiti secchi o rumori ovattati, paragonabili a un applauso sommesso o a un bisbiglio. Una sorta di colonna sonora eterea che accompagna le luci danzanti nel cielo.
Cosa dice la scienza: suoni a bassa quota
Per anni, questi racconti sono stati considerati leggende locali o illusioni sensoriali. Ma oggi, grazie alla ricerca scientifica, c’è una base concreta. Un team dell’Università di Aalto, in Finlandia, ha condotto un’indagine approfondita proprio su questi suoni. Installando microfoni ad alta sensibilità in una zona del Paese in cui le aurore sono frequenti, i ricercatori hanno registrato suoni anomali durante l’apparizione di alcuni fenomeni aurorali.
La scoperta più sconcertante è stata la distanza apparente di origine dei suoni: circa 70 metri sopra il suolo, mentre l’aurora vera e propria si forma nella ionosfera, tra i 100 e i 500 chilometri di quota. Una discrepanza difficile da spiegare. Secondo una delle ipotesi più accreditate, le particelle cariche che generano l’aurora potrebbero causare variazioni locali nel campo magnetico, le quali, interagendo con oggetti a terra o con condizioni atmosferiche particolari, produrrebbero rumori percepibili.
Un enigma ancora aperto

Non tutte le aurore emettono suoni, e i fattori che li rendono udibili non sono ancora del tutto noti. Alcuni scienziati ritengono che condizioni atmosferiche stabili, basse temperature e l’assenza di vento siano determinanti affinché il fenomeno si manifesti. Tuttavia, non esiste ancora una teoria univoca in grado di spiegare completamente l’origine e la propagazione di questi suoni “aurorali”.
La ricerca continua, anche grazie a tecnologie sempre più sofisticate. L’obiettivo è capire se si tratti di un vero e proprio fenomeno acustico legato al campo magnetico terrestre o piuttosto di un’illusione generata da altri fattori ambientali.
Dove vedere (e forse sentire) le aurore boreali
Chi sogna di assistere a un’aurora boreale può programmare un viaggio nelle regioni settentrionali della Scandinavia, del Canada o dell’Alaska, dove le probabilità di osservarle sono più alte, soprattutto tra l’autunno e la primavera. Se siete fortunati, oltre allo spettacolo di luci colorate, potreste anche percepire quei suoni misteriosi che da secoli alimentano il fascino magnetico dell’aurora. E chissà, forse in quel fruscio nel cielo si cela ancora un segreto della natura che l’uomo deve scoprire.