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Colpi di calore: i rischi reali del caldo sul nostro corpo

Colpi di calore: i rischi reali del caldo sul nostro corpo
Photo by geralt – Pixabay
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Quando il sudore non evapora, il sistema di raffreddamento corporeo fallisce e crescono i rischi di emicranie, svenimenti e collassi.

Colpi di calore: i rischi reali del caldo sul nostro corpo
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Quando il termometro schizza verso l’alto, il nostro corpo reagisce dilatando i vasi sanguigni per disperdere il calore. Questo abbassamento della pressione richiede al cuore uno sforzo maggiore per mantenere una buona circolazione, soprattutto verso le estremità. In presenza di umidità elevata, la situazione peggiora: la sudorazione aumenta, provocando una significativa perdita di sali minerali. Il risultato? Stanchezza, capogiri, crampi, nausea, emicranie. In casi estremi, quando la pressione cala troppo, il pericolo di infarto diventa concreto.

Il corpo sotto sforzo: come reagisce al caldo eccessivo

Il nostro organismo funziona al meglio intorno ai 37 °C interni e fatica a mantenere l’equilibrio termico quando la temperatura esterna diventa estrema. Per raffreddarsi, il corpo apre i vasi sanguigni e attiva la sudorazione. Ma se l’aria è umida, il sudore fatica a evaporare: il meccanismo di raffreddamento si inceppa. È in questi momenti che aumenta il rischio di colpi di calore e altri disturbi legati alla termoregolazione.

Numeri allarmanti: le vittime del caldo in Europa

Le ondate di caldo non sono solo fastidiose: possono essere letali. Lo dimostrano i dati raccolti durante l’estate scorsa nei Paesi dell’Unione Europea. Nella sola settimana dall’11 al 17 luglio, in Spagna sono stati registrati 510 decessi legati al caldo, mentre in Portogallo le vittime sono state oltre 1.000. Numeri che accendono i riflettori sulla pericolosità delle alte temperature, soprattutto per le persone fragili.

Farmaci e caldo: un mix da monitorare

Non tutti reagiscono allo stesso modo al caldo. Alcuni farmaci, come i diuretici o quelli per la pressione alta, possono aumentare il rischio di disidratazione. Anche le terapie per epilessia e Parkinson possono interferire con la capacità del corpo di sudare, limitando il naturale sistema di raffreddamento. In presenza di temperature elevate, è fondamentale parlare con il proprio medico per valutare eventuali aggiustamenti nella terapia. Gli esperti indicano come temperatura ideale per il benessere i 22 °C: un clima che favorisce l’attività fisica, il buon umore e la socialità.