Grazie alla piattaforma IdroGEO è possibile consultare in tempo reale i livelli di pericolosità per frane e alluvioni. Ecco come funziona il sistema e quali sono le aree più a rischio.

In un Paese come l’Italia, dove il dissesto idrogeologico rappresenta una minaccia concreta, avere accesso a dati affidabili e aggiornati è fondamentale. A fornire questo servizio è IdroGEO, la piattaforma dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che permette di visualizzare, scaricare e condividere mappe e dati relativi a frane, alluvioni e pericolosità idraulica.
Multilingue e aggiornata in tempo reale, la piattaforma consente di esplorare le aree soggette a rischio, tra cui figurano regioni come Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Calabria, Liguria, Sardegna, Veneto e Lombardia. Un supporto prezioso per cittadini, tecnici e amministratori locali che vogliano verificare la vulnerabilità del proprio territorio.
Come funziona la consultazione delle mappe su IdroGEO
Accedendo alla sezione Pericolosità e rischio di IdroGEO, è possibile cercare un indirizzo specifico, geolocalizzarsi, visualizzare il livello di rischio e generare un report personalizzato. Il sistema restituisce tre scenari di pericolosità idraulica:
- P1: scarsa probabilità (eventi estremi, tempo di ritorno 300–500 anni)
- P2: media probabilità (alluvioni poco frequenti, tempo di ritorno 100–200 anni)
- P3: elevata probabilità (alluvioni frequenti, tempo di ritorno 20–50 anni)
In base allo scenario selezionato, si può accedere a dati aggregati su popolazione, edifici, imprese, famiglie e beni culturali potenzialmente esposti, a livello comunale, provinciale, regionale o nazionale.
Un quadro allarmante: oltre il 30% del territorio a rischio inondazione
Secondo la Mosaicatura v. 5.0 – 2020 dell’ISPRA, le superfici italiane esposte a rischio di alluvione sono tutt’altro che trascurabili:
- Aree a pericolosità elevata (P3): 16.224 km², pari al 5,4% del territorio nazionale
- Aree a pericolosità media (P2): 30.194 km², circa il 10%
- Aree a pericolosità bassa (P1, scenario massimo atteso): 42.376 km², pari al 14%
Le mappe di rischio, distinte da quelle di pericolosità, offrono una valutazione delle conseguenze potenziali legate a ogni scenario. Si tratta quindi di strumenti cruciali anche per la pianificazione urbanistica, la protezione civile e la prevenzione.
Dati locali, strumenti nazionali: tra IdroGEO e i PAI
Il sistema IdroGEO integra e aggiorna dati provenienti dai Piani di Assetto Idrogeologico (PAI), elaborati dalle Autorità di Bacino Distrettuali a livello regionale. Sebbene questi ultimi offrano una maggiore precisione a livello locale, la piattaforma dell’ISPRA rappresenta oggi uno strumento più uniforme e accessibile, capace di restituire una fotografia aggiornata e completa della vulnerabilità idrogeologica dell’intero Paese.
Per chi desidera approfondire, è sempre possibile consultare anche i portali regionali, che possono fornire ulteriori dettagli e livelli di zoom più accurati in ambito comunale o intercomunale.