Scoperte scientifiche e stranezze atmosferiche: ecco cosa sappiamo davvero sulla pioggia, da quando è caduta la prima goccia sulla Terra fino ai suoi fenomeni più sorprendenti.

La pioggia accompagna la Terra da miliardi di anni. Secondo gli esperti, le prime precipitazioni risalgono a circa 2,4 miliardi di anni fa. A svelarlo è stato uno studio basato sull’analisi di 278 campioni di rocce sedimentarie provenienti da ogni angolo del pianeta. I ricercatori, ricostruendo la storia chimica di questi frammenti antichissimi, sono riusciti a identificare le tracce lasciate da quelle prime piogge primordiali. Naturalmente, perché la pioggia potesse formarsi, era necessaria la presenza di terre emerse stabili. La crosta terrestre doveva essersi già raffreddata e solidificata abbastanza da ospitare rilievi e pianure, fondamentali per la formazione di un clima in grado di generare nubi e precipitazioni.
Virga: la pioggia che non tocca terra
Non tutta la pioggia riesce a raggiungere il suolo. Esiste un curioso fenomeno chiamato virga, spesso definito “pioggia fantasma”: si tratta di gocce che evaporano o sublimano prima di arrivare a terra. In pratica, passano dallo stato liquido (o solido, nel caso della neve) a quello gassoso durante la caduta. Le virga si formano in diverse tipologie di nubi – dai cirrocumuli agli altocumuli, dai nembostrati ai cumulonembi – e sono più comuni di quanto si pensi. Questi eventi suggeriscono quanto possa essere complesso il destino di una semplice goccia d’acqua, sospesa tra cielo e terra e poi dissolta nell’aria.
Cumulonembi e odore della pioggia: tra spettacolo e chimica

Tra tutte le nuvole, le cumulonembi sono le più scenografiche e al tempo stesso le più temute. Hanno l’aspetto di giganteschi cumuli di panna montata, ma spesso annunciano temporali violenti, con fulmini, tuoni e pioggia torrenziale. E poi c’è un dettaglio quasi poetico: il caratteristico odore della pioggia. Quando una goccia colpisce il suolo, libera minuscole bolle d’aria intrappolate nei pori del terreno. Queste bolle salgono in superficie e rilasciano composti volatili, portando nell’aria l’inconfondibile profumo della terra bagnata. Una miscela naturale di geosmina e altre sostanze organiche, che per molti è un odore nostalgico e rassicurante.
Quanto ci mette una goccia a cadere? Ecco i calcoli degli esperti
Il tempo che impiega una goccia di pioggia a toccare terra dipende da vari fattori: quota, dimensione e resistenza dell’aria. Durante la discesa, infatti, l’attrito atmosferico può deformare o addirittura frammentare la goccia. Gli scienziati hanno calcolato che la velocità media di caduta è di circa 22,5 km/h. Questo significa che una goccia caduta da una nuvola posta a 760 metri d’altezza impiega circa due minuti per arrivare al suolo. Le gocce più grandi possono raggiungere i 32 km/h e toccare terra in un minuto e mezzo, mentre quelle più piccole, frenate dalla loro leggerezza, impiegano fino a sette minuti per completare il loro viaggio. Tempi diversi, stessa destinazione: il nostro pianeta, che da miliardi di anni riceve ogni giorno il dono – spesso rumoroso, talvolta silenzioso – della pioggia.