Appaiono leggere e immobili, ma le nuvole sono in realtà un laboratorio naturale in costante movimento. Ecco come si formano e perché a volte si trasformano in pioggia.

A chi le osserva dal basso, le nuvole sembrano galleggiare placide nel cielo, come se fossero sospese nel nulla. In realtà, ciò che accade al loro interno è un fenomeno fisico affascinante e complesso. Le nuvole sono composte da miliardi di microscopiche goccioline d’acqua che non cadono a terra perché vengono sostenute da correnti ascensionali: veri e propri moti d’aria calda in grado di contrastare la forza di gravità.
La formazione di queste goccioline avviene quando il vapore acqueo presente nell’atmosfera si condensa attorno a minuscole particelle sospese nell’aria, chiamate nuclei di condensazione. Senza di essi, la condensazione non sarebbe possibile: ogni goccia nasce proprio dall’aggregazione di molecole di vapore attorno a granelli di polvere, sale marino o altre particelle microscopiche.
L’altezza delle nuvole: da cosa dipende
Non tutte le nuvole si formano alla stessa quota. Alcune si sviluppano a poche centinaia di metri dal suolo, altre possono trovarsi fino a 12 chilometri di altezza. A determinare questa variabilità sono diversi fattori: temperatura, pressione atmosferica, umidità e intensità delle correnti ascensionali.
Più l’aria è calda e carica di vapore, più in alto può salire prima di raffreddarsi e condensarsi in goccioline. Ecco perché nei climi caldi e umidi, come nelle zone tropicali, si osservano spesso nubi imponenti che si innalzano fino alla troposfera superiore. Al contrario, in condizioni di aria secca o instabile, le nubi tendono a formarsi a quote più basse e a dissolversi più rapidamente.

Perché le nuvole temporalesche diventano scure
Quando guardiamo una nube temporalesca, notiamo subito il suo colore grigio scuro. Questo accade perché all’interno della nuvola la concentrazione di goccioline e cristalli di ghiaccio è talmente elevata da ostruire il passaggio della luce solare. Più la nube è densa e spessa, meno luce riesce ad attraversarla, ed è per questo che appare scura.
Non a caso, le nubi temporalesche (i famosi cumulonembi) possono estendersi per chilometri in verticale, accumulando enormi quantità di acqua e creando condizioni ideali per piogge intense, grandinate e fulmini.
Il movimento nascosto delle nuvole
Anche quando sembrano immobili, le nuvole sono in realtà in costante trasformazione. Le goccioline che le compongono si formano negli strati più bassi, salgono spinte dalle correnti ascensionali e infine si dissolvono o si uniscono ad altre. Questo processo continuo fa sì che la nuvola non sia mai identica a sé stessa: cambia forma, densità e colore nell’arco di pochi minuti.
Quando le goccioline crescono fino a raggiungere una dimensione tale che la loro massa non può più essere sostenuta dall’aria ascendente, accade ciò che tutti conosciamo: inizia a piovere. In quel momento le gocce diventano troppo pesanti per rimanere sospese e precipitano verso il suolo, restituendo l’acqua che un tempo era vapore nell’atmosfera.