Una potente eruzione solare ha scagliato verso la Terra una nube di plasma: possibili aurore anche sul Nord Italia e disturbi a GPS e comunicazioni.

Tutto è cominciato la sera del 30 agosto 2025, quando il Sole ha prodotto un brillamento di classe M2.7 — un’eruzione di media intensità ma dalla durata superiore alla media — generato dalla Regione Attiva 4199, situata al centro del disco solare. L’eruzione è iniziata alle 21:11 UTC, ha raggiunto il picco alle 22:02 e si è conclusa alle 22:41 ora italiana.
Questo evento ha provocato una CME (espulsione di massa coronale) completa e diretta verso la Terra. Nelle immagini raccolte dallo strumento LASCO C3, la nube di plasma appare come un alone circolare (“halo CME”), un effetto prospettico tipico quando il materiale espulso viaggia frontalmente verso il nostro pianeta.
L’allerta geomagnetica è stata quindi emessa con indice G2 (moderato) per il 1° settembre e G3 (forte) per il 2 settembre, segnalando possibili impatti su infrastrutture sensibili come satelliti, GPS e reti elettriche.
Effetti possibili: tra tecnologia a rischio e spettacoli nel cielo
L’arrivo della CME può avere conseguenze tangibili: maggiore resistenza aerodinamica sui satelliti in orbita bassa, interferenze nelle comunicazioni radio HF e disturbi ai sistemi GPS. Anche l’elettronica di bordo e le reti elettriche potrebbero subire temporanei malfunzionamenti o fluttuazioni.
Ma c’è anche un risvolto spettacolare: le aurore boreali, generate dalle particelle cariche che interagiscono con la magnetosfera terrestre. Durante tempeste geomagnetiche di classe G3 o superiore, le aurore possono spingersi molto più a sud del normale, diventando visibili ben oltre le regioni polari.
Negli Stati Uniti, in condizioni simili, il fenomeno ha già raggiunto latitudini come Pennsylvania, Iowa e Oregon. E anche in Italia si apre una finestra di possibilità, soprattutto al Nord.
Aurore visibili in Italia? Cosa aspettarsi
Nel passato recente, eventi analoghi hanno reso possibile osservare le aurore anche dal nostro Paese. Nelle notti del 10 e 11 maggio 2024, l’aurora boreale è stata vista nitidamente in molte aree del Nord Italia, e in alcuni casi fino al Centro e Sud, inclusi Roma e Napoli.
Anche se una tempesta G3 di per sé non garantisce la visibilità dell’aurora in Italia, la presenza simultanea di un flusso di vento solare veloce o di una regione di interazione co-rotante (CIR) può amplificare l’intensità dell’evento, favorendo condizioni favorevoli anche alle nostre latitudini.
Chi spera di osservare l’aurora dovrà però affidarsi al meteo: servono cieli sereni, orizzonte libero e bassa luminosità artificiale, lontano dai centri urbani. I momenti migliori saranno tra la notte del 1° e quella del 2 settembre.
Come seguire l’evoluzione della tempesta: Kp e Dst

Per monitorare l’intensità della tempesta geomagnetica e capire se ci sono buone probabilità di osservare le aurore, è utile tenere d’occhio due indici fondamentali: Kp e Dst.
- Indice Kp (Planetary K Index): misura le fluttuazioni del campo magnetico terrestre su una scala da 0 a 9.
- Kp 0–2: attività bassa, visibile solo vicino ai poli
- Kp 3–5: possibili aurore a latitudini medie
- Kp 6–9: buone probabilità anche per l’Europa centrale e il Nord Italia
- Indice Dst (Disturbance Storm Time): espresso in nanoTesla (nT), valuta la compressione della magnetosfera terrestre.
- Dst vicino a 0: condizioni stabili
- Dst tra −50 e −100: tempesta moderata
- Dst sotto −100: tempesta intensa, con potenziali impatti su GPS e satelliti
Chi vuole restare aggiornato può consultare i dati in tempo reale forniti da NOAA/SWPC e altre reti di monitoraggio geomagnetico.