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Un mondo senza neve? È già in parte realtà: ecco cosa sta cambiando davvero

Un mondo senza neve? È già in parte realtà: ecco cosa sta cambiando davvero
Photo by Franz26 – Pixabay
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L’inverno sta cambiando volto, e non è solo una questione di paesaggio. Le trasformazioni della neve raccontano molto degli effetti del riscaldamento globale, tra eventi estremi, animali confusi e montagne sempre più verdi.

Un mondo senza neve? È già in parte realtà: ecco cosa sta cambiando davvero
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Può sembrare un controsenso, ma in un mondo più caldo le nevicate possono diventare anche più intense. Lo spiega il climatologo Kevin Trenberth, del National Center for Atmospheric Research (USA): «La stagione della neve si accorcia, ma nel cuore dell’inverno possono verificarsi tempeste molto più forti».

Il motivo? Una maggiore umidità nell’aria, che può aumentare del 7% per ogni grado in più della temperatura. Quando queste masse d’aria cariche d’acqua si scontrano con fronti freddi, si creano le condizioni ideali per nevicate eccezionali, anche in zone dove la quantità media di neve stagionale è in calo. Basta che la temperatura sia sotto i 2 °C: se così è, non cade pioggia… ma neve. E le conseguenze, in termini di accumuli e disagi, possono essere sorprendenti.

Pellicce fuori stagione: quando la neve non arriva, gli animali si ritrovano “scoperti”

Per alcune specie, la neve è più di uno sfondo stagionale: è una questione di sopravvivenza. È il caso della lepre delle nevi (Lepus americanus), nota anche come “lepre racchette da neve”, che cambia colore due volte l’anno. Diventa bianca in ottobre e torna bruna ad aprile, seguendo il ciclo della luce. Ma se la neve non arriva, la sua pelliccia candida la rende un bersaglio fin troppo facile per i predatori.

Lo zoologo L. Scott Mills, della University of Montana, ha osservato questo rischio da tempo. Ma nuovi studi suggeriscono un’evoluzione in corso: alcune popolazioni più meridionali hanno già iniziato ad adattarsi. Le lepri che vivono in aree con inverni poco nevosi stanno infatti mantenendo un colore più scuro anche durante l’inverno. Un piccolo segnale di resilienza, che potrebbe rivelarsi cruciale in un futuro con meno neve e più incertezza.

Gli alberi “scalano” le montagne: vegetazione in salita sull’Himalaya

Dove la neve e i ghiacci si ritirano, la vegetazione avanza. È ciò che sta accadendo in diverse zone montane del pianeta, come documentato nel rapporto Oceano e Criosfera in un clima che cambia dell’IPCC. Una delle aree più emblematiche è l’Himalaya, dove si osserva una vera e propria migrazione degli alberi verso altitudini più elevate.

Uno studio coordinato da Karen Anderson, della Exeter University, ha analizzato immagini satellitari raccolte tra il 1993 e il 2018. I dati mostrano un’espansione vegetale compresa tra i 5.000 e i 5.500 metri di quota. Secondo i ricercatori, è l’aumento della temperatura, unito alla riduzione del manto nevoso stagionale, a favorire la colonizzazione di aree che un tempo erano inospitali. Un cambiamento graduale ma costante, che sta ridisegnando i paesaggi alpini più estremi.

Un inverno senza neve? Una realtà già in divenire

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Nel numero 329 della rivista Focus si esplora l’ipotesi – ancora fantascientifica ma non troppo – di un mondo senza neve. In parte, però, ci siamo già: la neve arriva più tardi, se ne va prima, e si manifesta in modi sempre meno prevedibili. Alcuni animali provano ad adattarsi, la vegetazione conquista nuovi spazi, e le tempeste diventano più violente e imprevedibili.

Non è solo l’estetica dell’inverno a cambiare. Cambia la durata della stagione sciistica, cambiano gli ecosistemi, cambia la disponibilità d’acqua, perché la neve è anche un “serbatoio” naturale fondamentale. In un mondo che si scalda, ogni fiocco che cade racconta una storia molto più grande di quanto sembri.