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Stelle cadenti o pioggia di meteore? Ecco cosa sono davvero gli sciami meteorici

Stelle cadenti o pioggia di meteore? Ecco cosa sono davvero gli sciami meteorici
Photo by Umkreisel-App – Pixabay
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Ogni estate ci regala lo spettacolo delle Perseidi, ma le “lacrime di San Lorenzo” sono solo uno dei tanti eventi celesti causati da sciami di meteore. Scopriamo cosa sono e da dove arrivano.

Stelle cadenti o pioggia di meteore? Ecco cosa sono davvero gli sciami meteorici
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Nelle notti limpide d’estate, può capitare di incrociare una scia luminosa nel cielo. Non è una stella che cade, ma una meteora: un minuscolo frammento spaziale che brucia attraversando l’atmosfera terrestre. In alcuni momenti dell’anno, questo fenomeno si intensifica fino a diventare una vera pioggia di meteore, o più precisamente, uno sciame meteorico.

Uno sciame meteorico si verifica quando il numero di meteore osservabili supera le dieci all’ora. Alcuni sciami arrivano a superare anche le cento meteore ogni sessanta minuti, mentre in casi rarissimi si sfiorano le mille: in quel caso si parla di “tempesta meteorica”, come avvenuto nel 1833 e nel 1866. Questo accade perché la Terra, nel suo percorso attorno al Sole, attraversa zone dello spazio ricche di polveri e detriti lasciati da comete o asteroidi. Poiché questi attraversamenti avvengono sempre nello stesso punto dell’orbita, anche lo sciame torna ogni anno nello stesso periodo.

Immagina una sorta di ciambella cosmica composta da polveri sottili e piccoli frammenti, sospesa nello spazio lungo il percorso di un corpo celeste come una cometa. Nel tempo, questi oggetti rilasciano materiale lungo la loro orbita, creando una scia stabile che la Terra incontra ciclicamente. Quando attraversa queste nuvole di frammenti, il nostro pianeta viene colpito da migliaia di micro-detriti che, entrando in atmosfera, bruciano generando le tipiche scie luminose.

Da dove arrivano questi frammenti di polvere spaziale

I frammenti che originano le meteore non subiscono forze significative oltre all’attrazione solare, per cui restano in orbita lungo la stessa traiettoria del loro corpo d’origine, spesso per tempi lunghissimi. Quando la Terra incrocia una di queste traiettorie, viene “investita” da queste particelle, proprio come un’auto che attraversa uno sciame di insetti.

Queste particelle, quasi sempre inferiori ai dieci centimetri di diametro, sono tanto piccole quanto numerose. Durante l’ingresso nell’atmosfera, si disintegrano completamente per attrito, lasciando dietro di sé solo una traccia luminosa, spettacolare ma effimera. Non si tratta di detriti casuali, ma del residuo lasciato da comete in disfacimento o, in alcuni casi, da asteroidi che si sono frantumati nel tempo. Il fenomeno è affascinante proprio perché racchiude in sé una storia millenaria, fatta di orbite ellittiche e trasformazioni celesti.

Le principali piogge di meteore dell’anno

Il calendario astronomico è costellato – letteralmente – di eventi meteoritici. Esistono almeno una ventina di sciami principali, ma il numero complessivo, considerando quelli minori, potrebbe superare abbondantemente il migliaio.

Il più celebre è senza dubbio quello delle Perseidi, attive dal 17 luglio al 24 agosto, con picco attorno al 12 agosto. Note anche come lacrime di San Lorenzo, sono associate alla cometa Swift-Tuttle. Le Leonidi, visibili a novembre, sono legate alla cometa Tempel-Tuttle e sono famose per le piogge straordinarie del 1833 e del 1866.

Altri sciami degni di nota sono:

  • Geminidi (3-19 dicembre, picco il 13-14): originate dall’asteroide 3200 Phaethon, un’eccezione tra gli sciami che solitamente derivano da comete.
  • Quadrantidi (28 dicembre – 12 gennaio, picco il 3): associate a un corpo che potrebbe essere una cometa estinta, (196256) 2003 EH1.
  • Liridi (16-25 aprile, picco il 22): originate dalla cometa C/1861 G1 Thatcher.
  • Eta Acquaridi (18 aprile – 28 maggio, massimo il 5 maggio): legate alla celebre cometa di Halley.

Ogni sciame ha caratteristiche diverse: durata, intensità, origine e visibilità variano, offrendo agli appassionati tante occasioni per volgere lo sguardo verso il cielo.

Perché si chiamano Perseidi, Leonidi o Ursidi? Il segreto del “radiante”

Stelle cadenti o pioggia di meteore? Ecco cosa sono davvero gli sciami meteorici
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Un dettaglio curioso: tutte le meteore appartenenti a uno stesso sciame sembrano partire da un punto preciso nel cielo, chiamato radiante. Questo è un effetto ottico dovuto alla prospettiva: anche se le meteore viaggiano su traiettorie parallele, dalla Terra appaiono come se convergessero in un’unica direzione.

È proprio la posizione del radiante a determinare il nome dello sciame. Se il punto di origine apparente è nella costellazione di Perseo, si parla di Perseidi; se nel Leone, di Leonidi, e così via. Non è un riferimento alle stelle vere e proprie della costellazione, ma a una zona del cielo che funge da punto prospettico comune. Un modo poetico e preciso per orientarsi tra le piogge di meteore.